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venerdì 15 aprile 2016 alle ore 21:00
Mario Giacomelli. Ripercorrendo l’opera
mezzo secolo di fotografie scattate da un “dilettante”
incontro-approfondimento a cura di Simona Guerra
“Penso che la macchina abbia la stessa anima che ho io. (…)
È un aggeggio tra quello che mi sta davanti e la mia interiorità.
Non vale niente lei come non valgo io come persona.
Valiamo perché ci rendiamo utili”.
Queste le parole di Mario Giacomelli, fotografo definito da Paolo Monti come “l’uomo nuovo della fotografia italiana” che fu uno dei più grandi autori del ‘900.
Marchigiano (Senigallia 1925 – 2000) egli usò la fotografia per soddisfare la sua urgenza di comunicazione
realizzando opere che hanno fatto (e seguitano a fare) il giro del mondo e che sono esposte nei più grandi musei di fotografia.
L’incontro proposto sarà interamente dedicato alla storia dell’autore, alla sua evoluzione stilistica e di ricerca e alla sua produzione attraverso il racconto di Simona Guerra – archivista fotografica e storica della fotografia – che nel 1999 ha condotto un intenso lavoro sul suo archivio, assieme all’autore, e che tra l’altro, nel 2008, ha pubblicato il volume “Mario Giacomelli. La mia vita intera”, ed. Bruno Mondadori. Questo libro è un lungo ed emozionante racconto di una vita, trascritto in forma di monologo che racconta questo periodo di lavoro.
Saranno visionate per tutto il tempo dell’incontro, opere tratte dal suo archivio e fotografie che lo ritraggono al lavoro nei vari momenti della sua vita.
Al termine della relazione verrà inoltre proiettato un intenso filmato di parole e immagini in cui l’autore stesso spiega e illustra come sono nate alcune delle sue più importanti e note fotografie.
Informazioni per la partecipazione
Dove: sede di Quarenghicinquanta, via Quarenghi 50 – Bergamo
Quando: venerdì 15 aprile 2016 dalle ore 21:00 alle ore 23:30
Partecipanti: non ci sono limitazioni, ma è utile confermare la partecipazione
La partecipazione è gratuita
Sabato e domenica 16 -17 aprile 2016
Fotografia consapevole
Seminario con Simona Guerra
Si tratta di un percorso di conoscenza delle potenzialità fotografiche rivolto a chi pratica la fotografia al di là dei suoi tecnicismi. Due giorni per indagare il fotografo più che la fotografia, con uno sguardo rivolto a Mario Giacomelli, di cui Simona è biografa e interprete autorevole.
Il titolo del seminario è “La Fotografia Consapevole”, perché imperniato sulle motivazioni del fare fotografia, intesa come personale linguaggio di espressione e specchio delle sensibilità e del potenziale creativo che caratterizza ciascuno di noi.
Chi fotografa già conosce il concetto di “bella immagine”. Tanti conoscono la tecnica alla perfezione, il comportamento della luce, le carte migliori su cui stampare e i principali programmi di rielaborazione oggi sul mercato. Ma chi davvero conosce il fotografo? Ovvero quanti usano la fotografia consapevoli dell’uso che ne fanno; coscienti del loro modo di percepire e filtrare il mondo e di come essi lo restituiscono tramite una fotografia?
La tecnica si può imparare, ma la consapevolezza e la motivazione, quella cosa che riesce a portare certi autori a realizzare lavori pieni di carattere e senso non si apprende in nessun corso. Come affermava il grande Mario Giacomelli “La fotografia è una cosa semplice, a patto che si abbia qualcosa da dire”.
Questo si intende per fotografia consapevole: una fotografia che mette in secondo piano l’esercizio di stile e focalizza la sua attenzione verso i motivi e poi i messaggi che ognuno di noi sente di volere e dover esprimere con la fotografia. Durante il workshop sperimenteremo “l’esperienza della fotografia” e
proveremo a conoscere le sue particolarità più inusuali e sorprendenti attraverso brevi esperimenti di laboratorio. Dimostreremo che usare le fotografie per esprimersi è davvero una cosa semplice, alla portata di tutti e che essa può stimolare il nostro processo creativo, può metterci in ascolto di noi stessi, può rivelarsi un’occasione per manifestare il nostro sentire a chi ci circonda e dunque può essere un mezzo in grado di metterci in relazione con gli altri.