Museo Adriano Bernareggi: Moroni e il sacro www.fondazionebernareggi.it
IO SONO IL SARTO | MORONI A BERGAMO
il capolavoro della National Gallery
i dipinti del grande ritrattista
Dal 4 dicembre 2015 al 28 febbraio 2016, uno straordinario ritorno, un’occasione speciale, un coinvolgente percorso espositivo dedicato a Giovan Battista Moroni. All’interno di tre prestigiose sedi museali: Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi, Museo di Palazzo Moroni intorno a Il Sarto, capolavoro proveniente dalla National Gallery di Londra, un viaggio per riscoprire le opere più note, i dipinti sacri recentemente restaurati dalla Fondazione Credito Bergamasco e i ritratti più celebri. Un biglietto unico e un unico orario per accompagnare i visitatori alla riscoperta del più grande ritrattista lombardo del Cinquecento.
Museo Adriano Bernareggi: Moroni e il sacro
Museo Adriano Bernareggi, in occasione dello straordinario ritorno de Il Sarto di Giovan Battista Moroni, presenta al pubblico un’accurata selezione di capolavori moroniani, tra i quali spicca il ritratto stupefacente di Gian Girolamo Albani, e otto dipinti sacri, tutti restaurati di recente, grazie all’intervento di Fondazione Credito Bergamasco. In mostra un importante capitolo dell’arte di Moroni: pale d’altare,incantevoli polittici e l’Ultima Cena di Romano di Lombardia.
Il Museo è stato inaugurato nell’anno giubilare del 2000. Il nucleo originario della collezione era stato raccolto con grande lungimiranza a partire dagli anni trenta del Novecento da Adriano Bernareggi, vescovo di Bergamo dal 1935 al 1953. Il fronte espositivo rispecchia in modo prevalente la cultura locale dei secoli XVI-XIX, in un periodo compreso cioè tra il Concilio di Trento e il Concilio Vaticano II. In questi quattro secoli nel territorio della Diocesi di Bergamo vengono costruite e rimodellate quasi tutte le chiese, sia nei centri sia in periferia. Questo immenso sforzo creativo ha lasciato un segno indelebile nel patrimonio artistico e architettonico.
Capolavori pittorici come la Trinità di Lorenzo Lotto e la Madonna con il Bambino e Santi di Daniele Crespi condividono uno spazio domestico con umili manufatti che testimoniano la devozione popolare; alla sala del tesoro, arredata con pezzi unici di oreficeria e di ricamo scalati fra Quattro e Cinquecento, si accostano le sale che esibiscono le collezioni di ex-voto dipinti e sbalzati. Il Museo dispone di strumenti e servizi strutturali messi a disposizione della comunità, di progetti che favoriscono un approccio alla cultura destinato a durare nel tempo e non solo legato a manifestazioni temporanee.