21.04.2018 – 19.05.2018
Palazzo della Misericordia, via Arena, 9 – Città Alta, Bergamo
A cura di Elio Grazioli, Mauro Zanchi e Sara Benaglia
21.04.2018 – 19.05.2018
“Oggi prendiamo immagini da qualsiasi parte, le copiamo, le ritagliamo, le montiamo con pezzi di altre, o le lasciamo tali e quali e le facciamo circolare perché ci piacciono, vi abbiamo visto qualcosa che vogliamo condividere. D’altro canto la società dello spettacolo è diventata così pervasiva che tutto si fa per immagine, alla televisione o sulla Rete, e distinguere il senso dal vacuo o la sincerità dalla finta o dalla falsità è diventata questione più che sottile. E ancora: droni e cloni, robot e avatar stanno diventando realtà diffusa. In arte: morte dell’autore, morte dell’arte, di una determinata concezione dell’arte, fine delle avanguardie, creatività diffusa, contraffazione, dispersione, formattazione…”
Infrasottile è il più recente libro di Elio Grazioli, edito da Postmedia (Milano 2018), il quale tratta dell’arte come capacità dell’artista di vedere e di mostrare diversamente la realtà. Al centro sta la nozione duchampiana di inframince. Essa indica innanzitutto ciò che è all’estremo della percezione, del discernibile, della differenza, ma senza essere né l’invisibile, né l’indiscernibile, né il trascendente, ma invece una presenza al limite, un possibile ma reale, o una compresenza di due stati che «si sposano», dice Duchamp, dando vita a un terzo tutto da cogliere. Attraverso i suoi diversi caratteri si disegna un percorso particolare dell’arte degli ultimi decenni, trasversale, non rispondente a movimenti e tendenze, fatto invece di affinità, di atteggiamento, di sensibilità e di pensiero. Da Rauschenberg, Johns, Warhol, a Nauman, Asher, Barry, Huebler, agli artisti più recenti, Gonzalez-Torres, Dean, Huyghe, Jan Ader; dalla ripetizione alla tautologia, dalla copia al re-enactment, dal concetto alla performance, alla fotografia, l’arte ai limiti di ogni aspetto dell’arte.
La mostra presentata da BACO è una prospettiva di lettura dell’Infrasottile, che si snoda su tre livelli: uno storico con un collage di estratti da video di artisti storici; il secondo con due invitati d’eccezione con un video ciascuno, Ange Leccia e Eric Baudelaire; il terzo con un panorama italiano più vasto, con opere e installazioni di Franco Vimercati, Davide Mosconi a Marina Ballo Charmet, Alessandra Spranzi, Luca Pancrazzi, Amedeo Martegani, Eva Marisaldi, Luca Vitone, Gianluca Codeghini, Aurelio Andrighetto, Giovanni Oberti.
In occasione dell’apertura della mostra, Elio Grazioli e Gianni Romano, editore di Postmedia, introdurranno il libro.
Elio Grazioli, critico d’arte contemporanea e fotografia, insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi e all’Accademia di Belle Arti di Bergamo. è stato direttore artistico della manifestazione “Fotografia Europea” a Reggio Emilia dal 2007 al 2017. Dirige con Marco Belpoliti il semestrale monografico Riga (Marcos y Marcos editore), di cui ha curato in particolare i volumi dedicati a Marcel Duchamp (1993), Alberto Giacometti (1996), Pablo Picasso (1996), Constantin Brancusi (2001), Francis Picabia (2003), Kurt Schwitters (2009), Andy Warhol (2012), Le scarpe di Van Gogh (2013), e con Riccardo Panattoni il semestrale di cultura visiva Imm’, di cui ha curato i volumi intitolati Not straight (2015), Sovrapposizioni (2016), Live (2017). Tra le sue pubblicazioni: Corpo e figura umana nella fotografia (B. Mondadori, 1998), Arte e pubblicità (B. Mondadori, 2001), La polvere nell’arte (B. Mondadori, 2004), Piero Manzoni (B. Mondadori, 2007), Ugo Mulas (Bollati Boringhieri, 2010), La collezione come forma d’arte (Johan & Levi, 2012), Davide Mosconi (Tri. pli.co., 2015), Duchamp oltre la fotografia (Johan & Levi, 2017).