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    DAVID NOVROS - PORTABLE MURALS
    DAVID NOVROS - PORTABLE MURALS
    [== DAVID ==== NOVROS ===== PORTABLE == MURALS ===]
    THOMAS BRAMBILLA
    26.05.18 - 15.07.18

    Portable Murals, Thomas Brambilla Gallery
    Via Casalino 25, 24121, Bergamo



        [== LINK ==]

    La galleria Thomas Brambilla è orgogliosa di presentare la prima mostra personale in Italia dell’artista americano David Novros (1941, Los Angeles), intitolata Portable Murals, con una seconda mostra personale dell’artista, intitolata Coppers, presso l’Ex Oratorio di San Lupo in collaborazione con la Fondazione Adriano Bernareggi.

    David Novros, artista americano e membro del collettivo Park Place gallery di SoHo, nonché uno dei primi artisti, assieme a Brice Marden, Dorothea Rockburne, Chuck Close e Ralph Humphrey, della rinomata Bykert gallery di NYC, è noto principalmente per i suoi pioneristici dipinti astratti e monocromatici su grandi tele modulari ed irregolari.

    Diversamente dai suoi più celebri contemporanei, come ad esempio Carl Andre, Dan Flavin e Donald Judd, i quali utilizzarono la scultura per esplorare e sviluppare la teoria minimalista, Novros, sin dall’inizio della sua carriera, impiegò esclusivamente il mezzo pittorico fino alle sue massime estensioni.

    Novros è inoltre molto noto per aver partecipato nel 1969, insieme a Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg, John Chamberlain e Forrest Myers, al progetto The Moon Museum (Museo della Luna), ovvero la creazione di un piccolo “wafer” di ceramica placcato in iridio dipinto dai sei artisti sopra citati, il quale fu portato nello spazio dagli astronauti, Charles Conrad, Richard Gordon e Alan Bean, a bordo dell’Apollo 12. 

    David Novros (1941, Los Angeles) vive e lavora a New York. Ha esposto nei più importanti musei ed istituzioni, incluso: Whitney Museum a New York (1970), Albright Knox Museum a New York (1970), Solomon R. Guggenheim Museum a New York (1971), MoMA a New York (1972), Documenta 5, Kassel (1972), Dallas Museum of Fine Art a Dallas (2001), MoMA PS1 (2009), Wiesbaden Museum (1991, 2013) e diversi altri.

    Le opere di Novros sono conservate in diverse collezioni pubbliche, fra le quali, ad esempio: Metropolitan Museum di New York, Judd Foundation di New York, Menil Collection a Houston, Musem of Modern Art a New York, Whitney Museum di New York, al Museum Wiesbaden in Germania ed al Dallas Museum of Modern Art. 

    Portable Murals

    Per la mostra Portable Murals, presso la galleria Thomas Brambilla, saranno esposte quattro grandi iconiche tele modulari e quattro disegni preparativi, che al meglio esprimono la poetica dell’artista.

    Le monocromatiche ed irregolari tele di Novros sono difatti composte da svariati e spessi strati di pittura acrilica e pigmenti smaltati di Murano, i quali rendono le tele lucenti e incoraggiano un’esperienza visiva cinestetica attraverso la risposta della superficie al cambiamento di luce. Come spesso ribadito dallo stesso Novros, il suo lavoro è fortemente influenzato da vasta verietà di fonti storico-artistiche; dalle pitture rupestri del Paleolitico, ai mosaici Bizantini e all’oreficeria Longobarda, alla tradizione dei grandi affreschi italiani, fino ai dipinti murali in grande scala di Barnett Newmann e Mark Rothko. Questi specifici riferimenti spinsero l’artista ad avvicinarsi alla pratica dell’affresco e ai dipinti murali, portandolo a scelte cromatiche tipiche dei colori aridi e puri degli affreschi rinascimentali.

    Novros inoltre aspirava a creare un’opera che potesse al contempo andare oltre lo spazio pittorico interno della tela, al fine di coinvolgere il suo contesto architettonico circostante. L’artista ideò così quelle che lui definisce “portable walls” o muri/affreschi portatili, ovvero tele formate da più pannelli geometrici ed irregolari e grandi spazi vuoti, i quali mostrano la parete sottostante e creano così degli spazi fisici negativi. Queste rivoluzionari opere influenzarono a loro volta diversi altri artisti contemporanei, ed in particolare l’amico e collega Brice Marden con la serie di tele degli anni Settanta. 

    Tuttavia, a differenza di altri artisti che utilizzavano tele sagomate e irregolari, il lavoro di Novros enfatizza maggiormente il punto di incontro critico fra la tele ed il muro, come se i suoi dipinti fossero estensioni delle pareti stesse.

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