Orari: lunedì – venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10
INGRESSO LIBERO
Banca Popolare di Bergamo
Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
ART UP 10/16 – RUDOLF STINGEL
a cura di Enrico De Pascale
RUDOLF STINGEL Untitled
1992, olio su tela, cm 60×60
Collezione Banca Popolare di Bergamo
Il dipinto risale a una fase della ricerca di Stingel il cui tema principale era la riflessione sulla cultura artistica del XX secolo, in particolare su quella astratta. Come altri artisti della sua generazione, Stingel reinterpreta i canoni della tradizione non figurativa con ironia e distacco, dipingendo quadri in cui è lasciato ampio margine al fattore casuale. In questo specifico caso l’artista ha prima appoggiato sulla tela un velo di tulle; quindi ha spruzzato della vernice rossa e argento. I diversi passaggi del colore hanno dato vita a un’immagine in qualche modo “trovata” e curiosamente evocativa, che del linguaggio astratto costituisce il fantasma e la reliquia. In modo analogo nella mostra Where are we going? a Palazzo Grassi (Venezia 2006) l’artista ha interamente foderato una sala con pannelli di cellotex e alluminio così da permettere a ogni visitatore di lasciare un segno del proprio passaggio: scritte, disegni, impronte, oggetti, frammenti di realtà. In tal modo l’artista ha realizzato l’obiettivo di trasformare il pubblico da soggetto passivo a co-protagonista del processo creativo, creando un’opera per così dire “autogenerata”. Come nel dipinto qui esposto, il lavoro da un lato dialogava con la tradizione dell’Espressionismo astratto americano, dall’altro, tramite i segni lasciati dai visitatori, si proponeva come testimonianza di accadimenti espressivi indipendenti dalla volontà dell’artista.
RUDOLF STINGEL (1956 Merano)
L’artista esordisce negli anni Ottanta con opere in bilico tra pittura e scultura con l’obiettivo di far coincidere l’opera d’arte con la vita quotidiana. Nel 1993, alla sezione “Aperto” della Biennale d’Arte di Venezia, propone un’interpretazione radicale della monocromia tipica della tradizione astratta e modernista rivestendo le pareti di una sala con morbida moquette rosso-arancio. Si misura spesso anche col linguaggio della scultura, che articola in una dimensione ambientale con installazioni volte a stimolare l’interazione col pubblico. Attualmente è considerato tra gli artisti più importanti del panorama internazionale. Nel 2003 ha preso parte alla collettiva Ritardi e rivoluzioni nell’ambito della Biennale d’Arte di Venezia. Tra le sue ultime esposizioni più recenti si segnalano le personali presso Museum für Modern Kunst, Francoforte (2004), Museum of Contemporary Art, Chicago e Whitney Museum, New York (2006), Neue National Galerie, Berlino (2010), Palazzo Grassi, Venezia, (2013), Palazzo Belgioioso, Milano (2016).