Dal lunedì al venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10
INGRESSO LIBERO
Banca Popolare di Bergamo
Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
a cura di Enrico De Pascale
Severino Belotti, Veduta di Bergamo Alta da Valverde, 1930 ca.
olio su tela, cm 91×84
Collezione UBI Banca Popolare di Bergamo
La tela mostra uno scorcio di Bergamo Alta vista dal quartiere di Valverde, con la cinta delle mura, la torre del Gombito, il Duomo, il campanile di S. Maria Maggiore e, all’estrema destra, il Campanone. La compatta cortina delle mura veneziane divide il dipinto in due parti quasi identiche valorizzando lo skyline del borgo medievale, con le sue torri profilate sul fondo chiaro del cielo e la sottostante zona verde prativa. La sintonia poetica di Belotti con il gruppo milanese di Novecento traspare nella resa del paesaggio, coi suoi volumi semplici e squadrati che richiamano certa pittura italiana del Tre e Quattrocento (dai Lorenzetti a Masaccio). Gli stessi toni cromatici smorzati, nella gamma preziosa dei verdi, dei grigi e degli ocra, sembrano ispirati alla tecnica dell’affresco (che Belotti esercitò a lungo) valorizzata e rilanciata dal movimento novecentista.
SEVERINO BELOTTI (Ardesio 1900 – Milano 1964)
Allievo all’Accademia Carrara di Ponziano Loverini, nel corso del tempo ha saputo esercitare le differenti professioni del pittore, del decoratore e frescante nonchè del critico d’arte (nel 1944 pubblica un’importante monografia su Pellizza da Volpedo) e del mercante di quadri (fu in stretti rapporti d’affari con Nino Zucchelli). E’ stato pittore di ritratti, paesaggi e vedute urbane. Trasferitosi a Milano nel 1939, si avvicinò pur senza farne parte ufficialmente, al movimento di Novecento. Nel 2012 una sua antologica è stata allestita presso la Sala Manzù di Bergamo.