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    IMMAGINI IN PIU', OGGETTI IN MENO, UN PARADISO ANCORA - MICHELANGELO PISTOLETTO
    IMMAGINI IN PIU', OGGETTI IN MENO, UN PARADISO ANCORA - MICHELANGELO PISTOLETTO
    [=== IMMAGINI ==== IN == PIU ===== OGGETTI === IN == MENO === UN == PARADISO === ANCORA === MICHELANGELO === PISTOLETTO ==]
    07.10.16 - 15.01.17

    lunedì – domenica: 10.00 – 19.00
    giovedì: 10.00 – 22.00
    martedì chiuso

    Via San Tomaso, 53 – Bergamo
    tel. + 39 035 270272



        [== LINK ==]

    a cura di Giacinto Di Pietrantonio

    La mostra dedicata a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) si sviluppa in cinque sale e si compone di circa cinquanta opere che comprendono pezzi storici della produzione dell’artista e alcuni dei suoi ultimi lavori.
    I famosi Quadri Specchianti, le grandi lastre di acciaio lucidato a specchio su cui sono applicati serigrafie di persone, animali e oggetti, hanno contribuito a cambiare la percezione della pittura, non più intesa come un quadro da osservare e contemplare ma come opera “partecipata” che acquista senso attraverso l’interazione con lo spettatore. In mostra sono presenti pezzi storici come Figura umana (1962), Cappio (1973), Tigre (in gabbia) (1974) e lavori più recenti, come Solidarity (2007), opere che hanno anticipato la frammentazione e la fluidità della società contemporanea, in cui la nostra identità è in continua ridefinizione. I Quadri Specchianti sono messi in relazione, lungo il percorso, con la serie Oggetti in meno, realizzata negli anni Sessanta e considerata tra le più importanti e decisive per la cultura visiva contemporanea: reinterpretazioni di oggetti di uso quotidiano che rappresentano un’azione discorsiva critica in risposta alla società dei consumi e in modo particolare alla Pop Art.
    Inoltre, un progetto site-specific dedicato all’opera Terzo Paradiso – che Pistoletto ha ideato nel 2003 e sviluppato negli ultimi anni – formata da una linea che, intersecandosi due volte, disegna tre cerchi allineati e rielabora il segno matematico dell’infinito: i due cerchi opposti rappresentano natura e artificio, mentre quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo di una nuova umanità.

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