Opening: venerdì 1 settembre, h. 18.30
Orari: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì: 13.00/19.00
venerdì, sabato: 10.00/13.00 – 15.00/19.00
INGRESSO GRATUITO
Via Pignolo 116, Bergamo
tel. +39 035 247293
A cura di Luciano Passoni
Sono Anime Pesanti quelle che, in vita, hanno assunto su se stesse le fatiche del vivere, le pene che oscurano le gioie. Ancora più appesantite dalla consapevolezza che il vivere travalica la mera individualità e cerca compimento nelle relazioni con l’altro.
Questo afflato verso il sociale, che nasce con l’uomo e che ha caratterizzato lo sviluppo dell’umanità fino ai giorni nostri, sembra oggi affievolirsi sotto la pressione di spinte centripete che vogliono ridurre l’uomo all’individuo e confinare l’intera umanità in piccoli nuclei, enclavi, regioni. Oggi siamo ubriacati da una tecnologia che vorrebbe impadronirsi dell’universo, ma di fatto coltiviamo piccoli orticelli; siamo spacciatori di idee di globalizzazione e non siamo capaci di relazionarci con i vicini di casa.
Le nostre Anime Pesanti invece, in vita, hanno assunto su di loro il compito di forzare le dinamiche sociali nella direzione di una umanità più alta, praticando comportamenti tendenti ad abolire le ingiustizie e i privilegi, a smascherare le falsità e sconfiggere le violenze.
Non ci sono riuscite, ma questo insuccesso, che è il loro fardello, le umanizza e ce le rende care.
Sono Anime, non più corpi, non sono luminose come quelle dei santi, non sono leggere come quelle dei giusti, ma opache e pesanti seguono, come in vita, sentieri angusti e tortuosi, tra errori e ripensamenti, per salire faticosamente alla loro eternità.
La storia è piena di esempi alti, tragici nella loro esemplarità, che hanno nutrito, nel tempo, la letteratura e le arti, ma, sicuramente, molti di noi hanno vissuto accanto a esemplarità più minute che per propria debolezza o per cattiverie altrui sono state sopraffatte. A queste va il nostro pensiero…
Elenia Depedro sul finire degli anni settanta era ancora una bambina e viveva in provincia di Brescia, oggi, da artista, insegnante e sommelier, vive a Berlino. In questa città, nelle relazioni messe in atto, ha avuto modo di conoscere la storia e di sviluppare simpatia per un gruppo di persone che, negli anni della sua infanzia, ha vissuto tragicamente un pezzo di storia che, per lo più, oggi è dimenticato o rimosso. Queste persone sono state militanti di una delle organizzazioni politiche armate (RAF) che operavano in Germania e molti di loro hanno pagato questa militanza con la vita.
Elenia, a partire dalla dichiarazione pubblica della fine dell’esperienza RAF, realizza un video commovente per partecipazione: un omaggio allo stesso tempo leggero e sorprendente nel mostrare come si possa oggi guardare con ammirazione un pezzo di storia così poco amato dai più.
Occorre grande candore per scovare nelle pieghe della storia, nel buio, le tracce di luminosità di vite vissute.