20/10/2018 – 30/11/2018
Inaugurazione: sabato 20 Ottobre 2018, ore 14:30
Orari di apertura: Mar – Sab, ore 14:00-19:00
La Galleria Thomas Brambilla è orgogliosa di presentare la mostra collettiva “Copper Marble Cotton”, composta dai lavori di tre artisti-colleghi americani: Lynda Benglis, David Novros e Joe Zucker.
La mostra esamina la scelta da parte di ciascuno dei suddetti artisti di specifici materiali tradizionali, sia per le loro associazioni culturali che per le peculiari proprietà formali, esplicitandone la ritrovata centralità nel sistema dell’arte contemporanea.
A partire dagli anni Sessanta la critica rivalutò l’importanza dell’elemento materico nella pratica artistica, ponendo l’attenzione sul legame fra materia e contenuto a dispetto della semplice forma. Negli anni Settanta, al contrario, si assistette ad un sempre più maggiore interesse verso i testi scritti ed i documenti pittorici come primari mezzi di espressione artistica, mentre dagli anni Ottanta gli artisti tornarono ad un rinnovato equilibrio fra materia e forma. Dagli anni Novanta, tuttavia, le possibilità offerte dalla tecnologia digitale portarono ad una riduzione esponenziale dell’utilizzo di materiali tradizionali a favore delle nuove tecniche espressive mediali. Al giorno d’oggi, tuttavia, la tendenza sembra essere ulteriormente cambiata e la critica stessa sta sempre più rivalutando il lavoro della generazione di artisti, come Benglis, Novros e Zucker, i quali superarono il periodo minimalista tramite l’utilizzo di formati non convenzionali e il superamento dei limiti delle tecniche creative tradizionali. Gli artisti invitati a partecipare alla mostra, “Copper, Marble, Cotton”, si sono così concentrati sul dar risalto alle caratteristiche ed al potere evocativo di materiali tradizionali, come per l’appunto esplicita il titolo: marmo, rame e cotone.
Lynda Benglis per la mostra presenterà in anteprima alcune delle sue nuove sculture marmoree, proseguendo la sperimentazione di questo emblematico materiale attraverso lo sviluppo di nuove ed enigmatiche forme che richiamano i panneggi dell’antiche statue greche e le maestose fontane barocche. La nuova serie dell’artista è composta da sculture colorate in cui le venature e le brillanti sfumature amplificano le capacità materiche e divengono segni biografici e simbolici. In questi nuovi lavori Benglis è riuscita ancora una volta a dar risalto alla matericità delle opere, le quali sono come dei “corpi” fisici, catturati in un preciso gesto e momento, metaforicamente definito dall’artista “the frozen gesture”.
David Novros, per la collettiva, espone invece un lavoro storico in rame facente parte dell’iconica serie dei Coppers ideata nel corso degli anni Ottanta durante il soggiorno nel deserto del New Mexico. In quel particolare momento storico, lo studio di Novros è focalizzato sull’arte dei nativi americani e l’arte tardo-medievale, nelle quali ricercava forme e tipologie primarie peculiari al fine di poterne assimilare il fascino per forme, rilievi, pitture smaltate, materiali e colori pregiati, come l’oro e il rame. Per modificare e plasmare le grandi lastre ramate Novros si avvalse dell’utilizzo dell’esplosivo; accennò delle linee grafiche sulla superfice a cui attaccò le lunghe micce dell’esplosivo, in modo che nel momento della detonazione il risultato sarebbe stata un’esplosione controllata di forme e rigonfiamenti. Successivamente, Novros saldò alle lastre di rame, grandi pentole in rame, utilizzate da minatori e cercatori d’oro delle miniere del New Mexico, ed infine dipinse le “tele” con colori smaltati e brillanti.
Joe Zucker, uno degli artisti americani più innovativi, ha da sempre sperimentato le svariate capacità materiche del cotone, divenendo difatti la sua tecnica distintiva, tanto da influenzarne anche l’immaginario, come per la serie sulle piantagioni di cotone. Il cotone viene intinto in pigmenti colorati e colle sintetiche per poi essere incollato a forma di batuffolo sulla tela, quasi a ricordare i famosi mosaici ravennati. Le superfici dei lavori di Zucker sono altamente strutturate, trasformando radicalmente la superficie della tela ed eliminandone la piattezza. Per questa nuova serie di lavori presente in mostra, Zucker si è ispirato alla nature morte di Giorgio Morandi; ritroviamo qui dipinte composizioni di bottiglie, senza troppi dettagli o colori ma che nonostante ciò, paiono rivivere sulla tela. Come per Morandi, ciò a cui Zucker è interessato è l’indagine formale e la ricerca di una visione classica della forma.
Lynda Benglis (1941, Lake Charles) divenne celebre negli anni ‘60 grazie alle sue stravaganti sculture colate in lattice e schiuma, creando una rottura con la tendenza dominante e maschilista del secolo, il Minimalismo. Benglis vive e lavora fra New York, Santa Fe e Ahmedabad, in India. I lavori dell’artista si trovano fra le più importanti collezioni pubbliche tra cui : Guggenheim Museum; Los Angeles County Museum of Art; Museum of Modern Art, New York; La National Gallery of Victoria, Melbourne, Australia; San Francisco Museum of Modern Art; Walker Art Center, Minneapolis e il Whitney Museum of American Art, New York. Recentemente il lavoro di Lynda Benglis è stato soggetto di una retrospettiva internazionale, tenutasi fra i più importanti musei del mondo: The Irish Museum of Modern Art, Dublin; The Van Abbemuseum, Eindhoven; Le Consortium, Dijon; Museum of Art, Rhode Island School of Design, Providence; New Museum, New York; Museum of Contemporary Art, Los Angeles.
David Novros (1941, Los Angeles) è stato uno dei membri fondatori dell’vive e lavora a New York. Ha esposto nei più importanti musei ed istituzioni, incluso: Whitney Museum a New York (1970), Albright Knox Museum a New York (1970), Solomon R. Guggenheim Museum a New York (1971), MoMA a New York (1972), Documenta 5, Kassel (1972), Dallas Museum of Fine Art a Dallas (2001), MoMA PS1 (2009), Wiesbaden Museum (1991, 2013) e diversi altri. Le opere di Novros sono conservate in diverse collezioni pubbliche, fra le quali, ad esempio: Metropolitan Museum di New York, Judd Foundation di New York, Menil Collection a Houston, Musem of Modern Art a New York, Whitney Museum di New York, al Museum Wiesbaden in Germania ed al Dallas Museum of Modern Art.
Joe Zucker (b. 1941, Chicago) nel corso della sua carriera ha esposto assieme ad artisti come Agnes Martin and Brice Marden presso la rinomata Bykert Gallery di NY e ha lavorato per molto tempo con la gallerista Holly Solomon.
I lavori di Zucker fanno parte delle collezioni permanenti di alcuni dei più importanti musei e istituzioni, come: Museum of Modern Art a New York, National Gallery of Victoria a Melbourne, New Museum a New York, New York Philadelphia Museum of Art in Philadelphia, Tel Aviv Museum in Israele, The Whitney Museum of American Art a New York, Brooklyn Museum a Brooklyn, Metropolitan Museum of Art a New York.